LA NOSTRA ISABELLA

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giovedì 15 dicembre 2011

OGGI INFILTRAZIONE ALL'ANCA.

Buondì!
Come vi avevo anticipato ieri, questo pomeriggio siamo tornati all'Ospedale Maggiore per fare la tanto agognata infiltrazione all'anca.
La giornata è cominciata presto, prestissimo, perchè mi sono svegliata alle 2 e non mi sono più riaddormentata (con somma gioia della mia mamma...), perchè mi faceva proprio male la gamba.
I dottori che mi hanno visitato oggi finalmente erano d'accordo con la mamma sul fatto che mi facesse male l'articolazione, perchè la testa del mio femore destro è in effetti completamente fuori sede, ed entra in conflitto con il bacino.
Diversamente da prima, la mamma ha ricevuto particolari spiegazioni, lastre alla mano, secondo le quali in effetti l'intervento chirurgico potrebbe rendersi necessario.
Al contrario di prima, quando le avevano solo detto che la soluzione chirurgica che ci avevano proposto era da escludere, e basta, questo pomeriggio le hanno illustrato in cosa consisteva la prima proposta e cosa invece, è da preferire nel mio caso.
Infatti, la riduzione della lussazione è un intervento molto radicale ed invasivo, che prevede molte ore di sala,e grosse perdite ematiche che potrebbero anche portare a delle trasfusioni (questo non mi scompone, ne ho già fatte tante!); inolte, l'allettamento sarebbe davvero lungo e il recupero faticoso. Questo tipo di intervento di solito si esegue senza indugi se c'è una seppur minima possibilità di recupero funzionale, se cioè si puù prevedere di camminare o di stare in piedi. Siccome purtroppo questo nel mio caso non è possibile, la soluzione chirurgica che si potrebbe preferire è quella volta meramente ad eliminare il dolore, che in soldoni si traduce nel fare l'esatto opposto, allontanando totalmente la testa del femore dal bacino (esasperando quindi la lussazione), ma eliminando completamente il conflitto che mi causa il male.
Comunque, per ora vediamo per quanto tempo l'antidolorifico che mi hanno fatto oggi durerà, quando mi ricomincerà a fare male ci penseremo.
Incrociamo le dita, amici!

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